05/08/2009
Il pantheon spirituale dell'India è multiforme e sterminato.
Lo popolano 330 milioni di divinità alcuni dei quali hanno origine nell'antica tradizione delle Upanishad. Com’è logico, in un panorama tanto sovrappopolato di religioni corrisponde un’estesa collezione di divinità: il solo Olimpo indù è affollato da non meno di 300 milioni di dei e demoni.
Brahma, Vishnu, Shiva… ogni indù ha una sua divinità preferita, ma, tra tutti gli dei, quello che raccoglie più fedeli è Ganesh, ritenuto il dio della buona sorte.
Figlio di Shiva e Parvati, dio della saggezza, ha il capo di un elefante ed il corpo umano.
Alla nascita la testa era di uomo, ma fu decapitato da Shiva in un attacco di rabbia.
La madre Parvati costrinse il marito a riportarlo in vita e così fece Shiva , ma nella fretta gli mise addosso la testa della prima creatura che incontrò: un elefante.
In genere viene colorato di rosso, e il topolino Akhu ne rappresenta il suo veicolo è ed è invocato
per iniziare ogni impresa, un viaggio, un affare con la finalità di rimuovere ogni ostacolo o impedimento.
È lo scriba autore della trascrizione dei sacri testi ed è quindi il patrono della scrittura.
La statua di Ganesh viene solitamente posizionata all'entrata delle case ed anche dei templi con lo scopo di proteggere ma anche per fare entrare, assieme ai graditi ospiti, la buona sorte e la spiritualità.
La celebrazione di Ganesh Chaturthi quest’anno cade il 23 Agosto ed è festeggiata in tutta l’India.