04/05/2009
Mumbai (AsiaNews) - “Nello Sri Lanka è in atto un genocidio”. Sono le parole di p. A. Santhanam, sacerdote indiano di origini tamil. Parlando con AsiaNews, il religioso gesuita afferma: “Centinaia di migliaia di innocenti tamil vengono massacrati dall’esercito e siamo profondamente angosciati dalle sofferenze inumane inflitte ai nostri fratelli e alle nostre sorelle dello Sri Lanka”.
La guerra nel nord dell’isola asiatica vista dall’India è un genocidio. Nello Stato del Tamil Nadu, abitato da una popolazione a forte maggioranza di etnia tamil, gli scontri tra l’esercito di Colombo e i ribelli del Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte) sono considerati una carneficina perpetrata dai militari ai danni delle popolazioni del nord.
Tra gli abitanti del Tamil Nadu girano foto scioccanti: corpi di bambini amputati, cadaveri ammucchiati, donne sventrate e decapitate. Le cifre che si diffondono con il passa parola parlano di decine di morti ogni giorno tra i civili del nord dello Sri Lanka. “C’è grande angoscia tra i tamil di qui”, afferma p. Santhanam. “Siamo fratelli e sorelle, ci divide solo una striscia di mare dai tamil dello Sri Lanka, ma noi ci sentiamo una cosa sola con loro”.
Durante i 25 anni di guerra, nello Stato indiano hanno trovato rifugio quasi centomila profughi tamil dell’isola. Per aiutarli il Jesuit Refugee Services organizza corsi di educazione di base per i bambini e formazione e avviamento professionale per ragazzi e adulti.
P. Santhanam afferma che la comunità tamil dello Stato ha manifestato più volte presso il governo locale e quello nazionale chiedendo alle autorità indiane di far pressione su Colombo per un immediato cessate il fuoco. Mentre nello Sri Lanka è in atto uno scontro cruento tra esercito e Ltte, numerosi religiosi del Tamil Nadu hanno indetto per il 29 aprile una manifestazione di protesta davanti al parlamento di New Delhi per chiedere la fine della guerra e delle sofferenze dei civili nel nord dell’isola.
Il sacerdote gesuita ricorda che la comunità tamil dell’India da tempo chiede l’intervento internazionale per porre fine alla guerra: cortei, scioperi della fame e manifestazioni si sono svolti in diverse città anche nel mese di aprile.
Estratto da: wwww.asianews.it