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In India cresce il P.I.L. ma non per i poveri

 

01/02/2008

 


Il Prodotto interno lordo dell’India è cresciuto del 9,6% nell’anno economico 2006/2007.
La crescita, superiore al previsto, può consentire al governo di migliorare il deficit di bilancio e investire maggiori somme in progetti per diminuire la diffusa povertà: secondo la Banca mondiale circa il 50% della popolazione di 1,1 miliardi vive con meno di 2 dollari al giorno.
Grazie alla madre lingua inglese e ad internet, alcune metropoli come Mumbai e Bangalore forniscono servizi a tutto il mondo, specialmente banche dati e servizi di segreteria. Secondo i dati dell’Organizzazione centrale di statistica, l’industria di trasporti e comunicazioni è cresciuta del 16,6%, le manifatture del 14,4%, il settore immobiliare del 12%, mentre l’agricoltura, occupazione tradizionale di gran parte della popolazione, “solo” del 3,8%.
Il governo pratica anche una diffusa politica di sussidi a favore della popolazione meno abbiente, come la vendita di quantitativi di granaglie a prezzo imposto.
La Indian Oil Corp., maggiore ditta del Paese raffinatrice di petrolio, vende gasolio e carburante per cucinare sotto costo e perde circa 43 milioni di dollari al giorno, dietro rimborso del governo, che paga in gran parte con obbligazioni di Stato.
Estratto da : www.asianews.it

 

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