19/01/2020
Giornalista: EMMA CAMAGNA -LA STAMPA-
Dal loro' matrimonio non sono nati figli ma quelli adottati a distanza non si contano e grazie a loro molti con- cittadini sono genitori adottivi di uno stuolo di bambini indiai. Parliamo dei i coniugi Franco Giordano e Rosanna Viotto, 66 e 69 anni oggi, geometra lui, maestra elementare lei, ma con i diplomi chiusi in un cassetto. In realtà hanno lavorato per decenni rispettivamente come responsabile dell'Ufficio legale delle Ferrovie di Torino e così bene da essere insignito del cavalierato della Repubblica per meriti professionali, e impiegata in uno studio notarile. In pensione da alcuni anni, sposati dal '75 dopo essersi conosciuti del tutto casualmente a un corso per addetti al censimento della popolazione, non hanno smesso un giorno di amarsi e di operare ai più svariati livelli nel volontariato con un entusiasmo rimasto inalterato e che li ha portati a battersi per i più deboli.
Ma soprattutto hanno dato vita nell'85 al Gruppo Assefa Alessandria, uno dei pochissimi in Italia (li trovi solo a Genova, Torino, Sanremo) ma con agganci in tutta la Penisola e che si occupa, secondo la filosofia gandhiana, di sviluppo socio economico di famiglie sparse nei villaggi del Sud dell'India.
All'inizio appoggiandosi a chi ne sapeva più di loro, poi in prima persona coinvolgendo chiunque voleva, come loro,
togliere dall'analfabetismo e dagli stenti tante giovani vite, si sono buttati in questo impegno uscendone vittoriosi.
Oggi sono 3.469 i bambini adottati a distanza, 36 le scuole costruite oltre a un ostello per cento ragazze, sono stati acquistati 895 animali da cortile indispensabili per la sopravvivenza di tanti villaggi, scuole bus, computer, stampanti, strutture per erogazione di acqua potabile, finanziata la costruzione di toilettes per comunità tribali che vivono nelle Palani Hills. In più gli assefini, stanno facendo progetti sanitari per le neo mamme con la dotazione di appositi kit, in particolare, e in generale per il mondo femminile che ancora ignora l'esistenza degli assorbenti, è emarginato e soggetto a ogni tipo di violenza. L'adozione a
distanza permette la frequenza scolastica a maschi e femmine, un pasto caldo giornaliero, acqua pulita, assistenza sanitaria, ingresso nel mondo del lavoro, il tutto con una quota annuale tutt'altro che elevata.
«Ci occupiamo di 15 villaggi - raccontano - dal giorno in cui rientrammo in Alessandria da un viaggio in India che doveva
essere turistico ma fu un' esperienza infelice avendo visto tanta miseria, disperazione, dolore.
Tornati alla nostra vita tranquilla ci accorgemmo di essere diversi, non riuscivamo a dimenticare i giorni vissuti fra quei poveracci, laceri, molto spesso malati ma ricchi di sorrisi, attenzioni e rispetto per noi. Gli sguardi di tanti bambini affamati ci perseguitava. Bisognava far qualcosa, l'abbiano fatto, lo 'stiamo facendo, ricavandone una gioia immensa».
Era 1'86 quando la coppia adottò 4 figli, poi il passaparola di un'esperienza all'apparenza infelice ma in realtà positiva, ha fatto ala a Franco e Rosanna e oggi sono 800 i «genitori di piccoli indiani'», «Siamo un'enorme famiglia, strumenti di pace, amore, giustizia che sono i cardini di Assefa Alessandria e fino alla morte continueremo questo .cammino per dare ali per volare, radici per tornare, motivi per rimanere, come dice il Dalai Lama» spiegano Franco e Rosanna. E si affrettano a dirti che la quota annuale è riservata ai singoli «figli», i quattrini per costruire scuole e realizzare tutte le altre iniziative provengono da donazioni, 5xmille, mercatino di Natale e altro ancora come la realizzazione di bomboniere solidali che in molti scelgono come regalo di nozze, battesimi, cresime, anniversari. E sono sempre Franco e Rosanna a capitanare il viaggio che ogni due anni porta un gruppo di assefini nei propri villaggi indiani per conoscere i figli adottivi, rendersi conto delle necessità cui far fronte. Vanno in estate, tornano. stravolti dal caldo, spesso affamati perché là si mangia male, ma con una carica di entusiasmo e voglia di fare. Cosa ad esempio? La coppia-vulcano, sempre con il supporto di chi la pensa allo stesso modo, organizza corsi di formazione, realizza video, mostre, incontri con alunni delle scuole elementari, è presente sui social. Trovava il tempo per tutto quando era impegnata nel lavoro, figuriamoci ora che è in pensione. E’ riuscita anche a partecipare con le opere di un gruppo di scolaretti alla mostra itinerante «Immagina e disegna il tuo futuro- cui hanno preso parte: 32 Nazioni del Sud del mondo che è stata esposta a lungo a Montecitorio. E come non ricordare che Assefa Alessandria
è socia fondatrice del Csvaa, il Centro servizi volontariato Asti-Alessandria?
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