29/01/2014
Mumbai (AsiaNews) - L'India "della democrazia, della libertà e della dignità di tutti i cittadini" ha celebrato ieri la 65ma Festa della repubblica. La ricorrenza cade nel giorno in cui divenne effettiva l'attuale Costituzione del Paese, il 26 gennaio 1950. Ad AsiaNews il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) e arcivescovo di Mumbai, riflette sul senso di questa festa e sul Paese, che oggi "deve affrontare sfide senza precedenti: disuguaglianze, povertà disumanizzante, violenza sulle donne, attacchi contro la vita, minacce all'ecologia". Di seguito l'intervento del card. Gracias. (Traduzione a cura di AsiaNews)
La nostra Festa della repubblica si celebra nel giorno in cui la Costituzione dell'India è entrata in vigore, il 26 gennaio del 1950. La nostra Costituzione è la nostra Carta della democrazia e dei diritti del popolo. La libertà e la dignità dell'individuo sono garantite nel rispetto dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. È un giorno in cui celebriamo il nostro amato Paese come "Repubblica sovrana, socialista, laica e democratica".
La Festa della repubblica indica l'impegno costante dell'India per la democrazia e la libertà. Celebrando questa giornata, riflettiamo sui valori fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, e dedichiamoci a servire il nostro Paese e a promuovere questi valori.
La nostra Costituzione incarna e riflette alcuni valori di base, la filosofia e gli obiettivi che erano molto cari ai nostri padri fondatori. I valori espressi nel Preambolo sono sovranità, socialismo, laicità, democrazia, carattere repubblicano, giustizia, libertà, uguaglianza, fraternità, dignità umana e unione e integrità della nazione.
In aggiunta, la nostra Costituzione promuove il rispetto della diversità e dei diritti delle minoranze. Gli articoli [che vanno] dal 25 al 28 garantiscono libertà di culto a tutti i cittadini, e proibiscono qualsiasi discriminazione su base religiosa.
Il nostro Paese deve affrontare sfide senza precedenti, come lo scandalo di disuguaglianze lampanti e della povertà disumanizzante, la violenza sulle donne, gli attacchi contro la vita e le minacce all'ecologia.
Osservando queste sfide, ci troviamo davanti due tipi di India: da un lato c'è un'economia in rapido sviluppo; dall'altro un crescente numero di poveri, del tutto ignorato.
Su 1,2 miliardi di persone, circa 300 milioni di indiani vivono ancora sotto la soglia di povertà. È straziante sapere che ogni anno nel nostro Paese quasi 1,3 milioni di bambini muoiono per colpa della malnutrizione, secondo dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Questo è uno scandalo.
La piaga della violenza sulle donne inizia ben prima della loro nascita. È una vergogna e una disgrazia che le donne siano vittime di discriminazione, abusi, stupro, omicidi per dote, violenza domestica e attacchi con l'acido.
Penso poi agli attacchi alla vita e alla crescente cultura della morte. La violenza contro la vita assume varie forme: l'aborto; le tecniche di riproduzione artificiale inaccettabili dal punto di vista etico, come la fecondazione in vitro; la maternità surrogata.
Il ricco patrimonio spirituale e la tolleranza oggi sono ridotti a intolleranza religiosa e violenza.
Il nostro Paese affronta minacce ecologiche. Con la crescente urbanizzazione, l'India ha assistito a un aumento dei problemi ambientali, come il degrado della terra, la deforestazione, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, il cambiamento climatico. Rispettare la natura significa proteggere l'uomo dal pericolo dell'autodistruzione.
Per questo, la 65ma Festa della repubblica dell'India è un momento di introspezione e dedizione, soprattutto in vista delle elezioni generali del 2014, per rendere la nostra democrazia vibrante ed efficace.
Il 2014 è molto significativo per l'arcidiocesi di Mumbai, è l'"Anno dell'Eucarestia", dedicato all'amore eucaristico disinteressato che ci conduce al di là dei turbamenti del nostro tempo, per trovare un significato profondo, una gioia piena e una pace durevole. Questo Anno dell'Eucarestia ci darà la grazia di essere impegnati a testimoniare con più forza la presenza e la solidarietà di Dio, nella nostra amata India.
Dio benedica l'India!
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)
Fonte : www.asianews.it