25/02/2011
Fonte: http://www.ilsole24ore.com
Mercoledì 23 Febbraio 2011
Un mare di bandiere rosse con falce e martello per le vie di New Delhi e davanti al parlamento, più di 100mila persone in marcia, venute da tutto il paese, le scritte: "I prezzi stanno uccidendo l'uomo comune". Contro l'inflazione e gli speculatori, per impieghi più sicuri e salari più alti. È stata una delle manifestazioni di protesta più imponenti per la capitale indiana. Voluta da otto organizzazioni sindacali, tra queste anche quella affiliata al Congress Party di Sonia Gandhi e di Manmohan Singh, il primo ministro. Ma è proprio il governo a essere nel mirino dei dimostranti.
Nel dicembre scorso gli aumenti dei generi alimentari hanno portato l'inflazione in India al 18%; ora è scesa all'11%, ma questo è un paese dove secondo la Banca mondiale 828 milioni di persone vivono con meno di due dollari al giorno: milioni e milioni spendono più della metà del proprio reddito per mangiare. Pesano moltissimo, per loro, variazioni anche limitate: e da mesi qui l'inflazione alimentare è a doppia cifra. A causa delle piogge eccessive nelle regioni chiave, a causa dell'aumento della domanda ma anche della speculazione. Che alimenta la rabbia delle fasce più colpite.
Il governo Singh è preso tra due fuochi, ed è alla vigilia della presentazione del budget. L'inflazione e le elezioni locali in alcuni stati-chiave, più avanti nell'anno, suggeriscono di concentrarsi sull'aumento dei sussidi ai generi alimentari, fertilizzanti e benzina, anche in previsione dell'impatto in arrivo con il rialzo del prezzo del petrolio. Una delle cause dell'inflazione però sono i colli di bottiglia nella catena dei rifornimenti, nelle infrastrutture e nella distribuzione, problemi che dovrebbero spingere Singh ad accelerare sul fronte delle riforme, strizzando l'occhio agli investitori stranieri che attendono solo una liberalizzazione più decisa per gettarsi su uno dei mercati più promettenti al mondo. Ma sul governo incombe l'ennesimo scandalo per corruzione e il clima è poco propizio ad aprire nuovi fronti controversi, con l'opposizione sul piede di guerra. Nella difficile ricerca di un equilibrio tra inflazione e crescita, e malgrado un deficit da ridimensionare, si prevede che il budget del ministro delle Finanze Pranab Mukherjee dedicherà dai 15 ai 30 miliardi di dollari ai sussidi. «Stop alla disoccupazione e stop alle privatizzazioni – dice a Delhi un dimostrante dell'Uttar Pradesh, citato da France Presse – il governo è sulla strada sbagliata. Si è dimenticato dei poveri, ed è interessato soltanto a sostenere i ricchi».