17/11/2009
Nilokheri, India - In questo villaggio agricolo e polveroso lo sposo ideale è vegetariano, non beve, ha buone prospettive per un lavoro stabile e promette alla sua futura sposa un comfort: una toilette.
Nelle zone rurali dell'India, le giovani donne desiderano per la loro futura casa un bagno che le liberi dal disagio ed imbarazzo di utilizzare servizi igienici comuni oppure di doversi accovacciare nei campi.
Circa 665 milioni di persone in India - circa la metà della popolazione - non hanno accesso a latrine. Ma nello Stato settentrionale di Haryana, da quando è cominciata, circa due anni fa, la campagna "No WC, no Sposa", con fondi dello Stato, sono stati costruiti 1,4 milioni di servizi igienici.
Donne attiviste chiedono più diritti e questo costituisce una rivoluzione che si diffonde in tutta l'India anche nella gran parte delle povere aree rurali.
Le ragazze indiane sono tradizionalmente viste dai padri come una passività finanziaria per la famiglia a causa della dote nuziale. Infatti spesso devono sborsare alla famiglia dello sposo i risparmi di una vita. Ma le cose stanno lentamente cambiando, ad esempio le donne si sposano più tardi e cercano di essere finanziariamente autosufficienti. Oggi, vi sono molte più ragazze che vivono nei villaggi rurali iscritte a scuola rispetto al passato.
La televisione satellitare e Internet diffondono immagini della prosperità crescente nelle grandi metropoli a scapito dei villaggi rurali, come ad esempio appartamenti spaziosi - con bagno - e donne in sari di seta che corrono negli uffici.
La rapida urbanizzazione in India ha anche contribuito alle aspirazioni di crescita delle piccole città e dei villaggi.
Su una strada affollata, che corre in questo villaggio, a circa 170 miglia a nord di New Delhi, le giovani donne, che una volta si vedevano in moto aggrappate alle spalle dei loro mariti, ora guidano lo scooter proprio.
Un recente spot televisivo popolare mostra una ragazza di villaggio che timidamente entra in una sala d'esposizione di scooter, poi mentre esce raggiante da un parcheggio sul suo ciclomotore nuovo.
Le donne dicono di desiderare, in cima alla loro lista di necessità, i servizi igienici.
La mancanza di strutture igienico-sanitarie non è solo un inconveniente, ma contribuisce anche alla diffusione di malattie come la diarrea, il tifo e la malaria.
Un medico che lavora in una clinica di Nilokheri ha affermato: "E’ umiliante e straziante vedere tante giovani donne che hanno infezioni del tratto urinario e problemi ai reni e al fegato, solamente perché non hanno un posto sicuro dove andare."
I precedenti tentativi di portare servizi igienici ai poveri villaggi indiani sono in gran parte falliti. Un progetto del 2001 sponsorizzato dalla Banca Mondiale non è mai decollato, perché molte persone anziché costruire le latrine, hanno utilizzato i fondi per costruire baracche o tettoie.
Pathak che gestisce una scuola di formazione per le donne dice che fino a poco tempo gli escrementi venivano portati via a mano da parte di donne “intoccabili”, appartenenti alla casta più bassa. Oggi spera che con l’avvento delle toilette, le donne non abbiano più a che fare tali posti di lavoro.
Estratto da : www.washingtonpost.com